Cosa fare a catania
In un articolo precedente abbiamo raccontato quello che per noi è il perfetto weekend di cosa fare a Catania: i luoghi che occorre assolutamente vedere e le esperienze irrinunciabili per rendere indimenticabile il vostro fine settimana tra le magnificenze della città etnea.
Se siete però tra i tanti che a Catania hanno lasciato un pezzetto di cuore e decidono di tornarci, oppure siete amanti delle mete meno classiche, quelle che non sempre trovano posto nella top ten dei luoghi da visitare, questo è l’articolo che fa per voi.
Ecco dieci cose da fare a Catania, insolite ma non troppo, selezionate per voi dal B&B Catania Globetrotter, che vi faranno amare la città etnea ancora di più.
Impossibile? Provare per credere!
1. Un sorso di vino in riva al fiume… sotterraneo
Avete mai pensato di sorseggiare un calice di vino sulle rive di un fiume… sottoterra?
L’Amenano è il fiume sotterraneo di Catania, condannato a restare confinato sottoterra dal devastante terremoto che sconvolse la città nel 1693 e che riemerge in superficie solo in Piazza Duomo, dove alimenta l’acqua a linzolu della bellissima Fontana dell’Amenano. Eppure è vederlo nel suo habit “naturale” la vera esperienza. Soprattutto se il tutto è accompagnato da un buon calice di vino siciliano.
Per un aperitivo sul margine dell’Amenano presentatevi al winebar dell’Ostello Agora, in Piazza Currò 6, a due passi da Piazza del Duomo. L’Agora è luogo di ritrovo specialmente il lunedì sera, mentre il martedì sera l’appuntamento è con il couscous a metà prezzo.
2. Un’esperienza da pelle d’oca: il Museo dello sbarco
Immergersi nell’Italia del 1943 è un’esperienza di grande impatto emotivo, soprattutto quando le ricostruzioni sono dettagliate e realistiche come quello di questo curatissimo museo, considerato da tutti un vero gioiello (è sufficiente leggere le recensioni su Tripadvisor). Tra un’ampia collezione di divise e di cimeli bellici, la punta di diamante è indubbiamente il rifugio dentro cui sperimentare – o rivivere – la terribile esperienza di un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il Museo si trova nell’ex area industriale di Catania, in Viale Africa, nei pressi della Stazione Centrale. Fino alla fine di maggio il museo sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 09.00 alle 16.45 (ultimo ingresso alle 15.45, ingresso 4 euro.)
3. Tra i vicoli del quartiere a luci rosse: San Berillo
Tra le cose da fare a Catania non poteva mancare una visita a San Berillo.
La fama di San Berillo travalica i confini della città etnea, fin dai tempi in cui divenne il quartiere a luci rosse più grande del bacino Mediterraneo, richiamando prostitute e trans da tutto il mondo. Negli anni ’50, una grossa speculazione immobiliare e l’approvazione della legge Merlin cambiarono drasticamente la fisionomia del quartiere, che venne in gran parte raso al suolo e svuotato di quasi tutte le attività, compresa quella più antica che uomo conosca. Ora San Berillo è tornato a ripopolarsi, grazie soprattutto alla comunità senegalese, ma la quasi assenza di negozi, bar e locali lo rende un luogo sospeso nel tempo, il cui fascino decadente si spande tra le sedie vuote davanti alle case fatiscenti (segno che qualcuno, là dentro, sta lavorando), nei vicoli minuscoli gonfi di graffiti e odori speziati, nel silenzio irreale da cui si viene colti andandoci a passeggiare una mattina qualunque.
San Berillo, però, non è solo prostituzione ma anche iniziative originali e creative, come OpificioZeronove, la ciclofficina con bar dove ogni pezzo di arredamento è figlio di una bicicletta, e il Museo Reba, la galleria d’arte moderna aperta nel 2009 all’interno di un progetto mai terminato di riqualificazione dello storico quartiere di Catania.
4. Un po’ di shopping in un’atmosfera arabeggiante: la Fera ’o luni
Se volete vedere la “vera” Catania, fate un salto in uno dei suoi mercati. Quello del pesce, a Piscaria, rientra in ogni itinerario turistico ma c’è un altro mercato meno conosciuto che vale senza ombra di dubbio un’ora del vostro tempo: la fera ’o luni, il mercato di Piazza Carlo Alberto. Malgrado il nome (luni significa “lunedì”) la piazza e le vie vicine prendono vita ogni giorno, tranne la domenica, trasformandosi in un confusionario e variegato assembramento di bancarelle stile arabeggiante, dove si trova di tutto, dai vestiti ai cd, dai prodotti ortofrutticoli alle calzature. Quello che vi attende è un bagno sensoriale tra gli odori invitanti, le urla dei venditori e i colori della multietnica clientela che non dimenticherete facilmente.
5. Una terrazza sul cuore barocco di Catania: la Badia di Sant’Agata
Lo scorso 25 maggio, dopo anni di restauro, sono finalmente state riaperte al pubblico le terrazze e la cupola della Badia di Sant’Agata, uno dei gioielli più raffinati del tardo-barocco catanese, opera del prete-architetto palermitano Giambattista Vaccarini. Un’occasione unica per riscoprire una tra le chiese più belle della città etnea e ammirare Catania da un punto di vista privilegiato.
Le visite guidate si svolgono dal giovedì alla domenica, dalle 9 alle 12 (3 euro), mentre il venerdì e il sabato è possibile visitare le terrazze dalle 19 alle 22 all’interno del percorso barocco (7 euro con visita alle Terme Achillee, 9 euro con Museo Diocesiano, 12 euro per tutti e tre i monumenti).
6. Due chiacchiere col Principe: Palazzo Biscari
Edificato dopo il catastrofico terremoto del 1693 su alcuni sopravvissuti bastioni cinquecenteschi, Palazzo Biscari è uno dei palazzi più antichi della città e uno dei più prestigiosi rappresentanti del barocco siciliano. Tra “appartamenti della principessa”, saloni delle feste in stile rococò e pavimenti di marmo di epoca romana, Palazzo Biscari è nato per lasciare a bocca aperta, così come la narrazione dotta e ironica dell’attuale proprietario che ricostruisce la storia del palazzo e dei suoi avi condendola di ricchi aneddoti e curiosità. Tra gli ospiti più celebri che può vantare Palazzo Biscari spicca Goethe, che ne ammirò la bellezza durante il famoso viaggio in Sicilia, e in tempi più recenti la band inglese Coldplay, che nel 2008 ha girato qui il videoclip della canzone Violet Hill.
Le visite sono su appuntamento, per informazioni visitare il sito web.
7. Un viaggio vintage lungo le pendici dell’Etna: la Circumetnea
Un modo diverso per vedere l’Etna e fare un salto indietro nel tempo su un treno a scartamento ridotto (l’unico ancora funzionante della Sicilia) è affidarsi alle rotaie della storica Circumetnea, la linea ferroviaria che dal centro di Catania arriva fino a Riposto (3 ore circa) facendo tappa in numerosi paesi etnei, tra cui Paternò, Adrano e Bronte.
Il viaggio è lento e rumoroso ma di indubbio fascino. Si scivola all’interno di un paesaggio camaleontico che passa da zone desertiche di atmosfera lunare a tratti rigogliosi di piante di pistacchio, limoni e mandarini. Se potete fate tappa a Randazzo, il paese “nero” famoso per gli edifici costruiti in pietra lavica, poi prendete il treno successivo fino a Riposto, dove potrete rientrare a Catania con il più veloce (e meno fascinoso) treno di Trenitalia.
Si parte dalla stazione di Catania Borgo (raggiungibile dalla Stazione centrale con la metropolitana) in Via Caronda 352.
8. Tornare bambini: l’Antica Bottega del Puparo dei Fratelli Napoli
Difficile girare per il centro di Catania senza vedere pendere da qualche negozio un “pupo”. Evoluzione delle tradizionali marionette settecentesche, i “pupi” catanesi sono un vanto antico della città etnea che affonda le radici tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento, quando fiorì l’Opera dei Pupi, un teatro di marionette dedicato quasi completamente a narrazioni cavalleresche in gran parte derivate da romanzi e poemi del ciclo carolingio.
L’Antica Bottega del Puparo dei Fratelli Napoli, gestita da una vera famiglia di pupari catanesi, si trova in via Reitano 55 (zona Castello Ursino-Ufficio Anagrafe) e può essere visitata tutti i giorni su prenotazione (sito web).
9. A spasso nel tempo: l’Anfiteatro romano in 3D
Un salto indietro nel tempo fino al terzo-quarto secolo DC per ammirare a 360° la maestosità dell’Anfiteatro romano di Piazza Stesicoro. Ecco l’ambizioso progetto realizzato lo scorso luglio da Catania Living Lab d’Italia, il laboratorio sperimentale per la valorizzazione e la comunicazione dei beni culturali che ha ricostruito in 3D gli interni e le parti mancanti della struttura grazie a un’equipe di archeologi, geofisici, architetti, geometri e topografi.
Il Living Lab si trova in via Manzoni 91/D ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.00.
10. A tavola con la tradizione: a Putia do Calabrisi
Chiudiamo la nostra lista delle dieci cose da fare a Catania insolite (ma non troppo) con un luogo che ci sta particolarmente a cuore. Perché è impossibile parlare di cosa fare a Catania senza parlare di cibo (se vuoi sapere cosa non puoi perderti per nessuna ragione al mondo, leggi il nostro articolo Cosa mangiare a Catania? I 5 piatti a cui non puoi rinunciare).
Sembra un museo, ma è “solo” un’osteria. Il termine italiano, però, non rende, perché la putia è molto di più: è tradizione, è qualità, è possibilità di assaggiare i migliori piatti della tradizione catanese a prezzi imbattibili immersi in un ambiente conviviale e caratteristico. Fino agli anni ’50-’60 Catania brulicava di posti così, ma poi cominciarono a sparire e la Putia Do Calabrisi è una delle pochissime sopravvissute. La gestione è famigliare, l’atmosfera autentica, i piatti abbondanti e i sapori genuini. Con meno di 10 euro vi alzerete da tavola pienamente soddisfatti, accompagnati dalla gradevole sensazione di essere stati in un posto unico, di quelli che fanno la storia di un paese.